TROPEA curiosità e tradizioni dalla perla del tirreno

TROPEA-curiosità-e-tradizioni Collage fotografico con il Santuario di Santa Maria dell'isola e Nasocchio

TROPEA curiosità e tradizioni dalla perla del tirreno

Tempo di lettura: 8 minuti

Un incantevole e vivace borgo calabrese, arroccato su una rupe in cima ad un alto promontorio di tufo, un centro storico ricco di locali e negozietti, con una vista strepitosa su un mare tra i più belli d’Italia, questa è la bellissima Tropea.

Addentriamoci insieme tra i suoi vicoli alla scoperta di uno strano personaggio “Nasocchio” simbolo della tradizione culturale locale.

Un mare da sogno e non solo… cosa non perdere!

Rinomata e apprezzatissima meta per il turismo balneare, Tropea ha veramente molto da offrire per una vacanza assolutamente completa. 

TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di una ragazza immersa nel mare turchese
Un tuffo nel mare turchese di Tropea

Il mare che la incornicia è di una bellezza indiscutibile con le sue splendide sfumature turchesi, le sue insenature protette, le grotte, le spiagge sabbiose… il colpo d’occhio è unico, non a caso questo tratto del Tirreno viene definito: “Costa degli Dei”. 

La trasparenza dell’acqua ed i suoi colori quasi irreali non possono che incantare chi, come me, ama il mare, la sua magia, la sua bellezza. Da autentica sognatrice quale sono, sapeste quante volte sono partita in cerca di quella sensazione di estasi di fronte a tanta bellezza, quella di una natura illusoriamente infinita alla sguardo che non può riuscire a contenerla se non attraverso l’immaginazione, l’ho fatto in ogni stagione in giro per il mondo e l’ho ritrovata anche qui, tra le acque del nostro mare.

A proposito di mare, una piccola curiosità: sapete che proprio questi fondali accolgono la foresta di corallo nero più grande al mondo?! Tra primati e meraviglie naturali non bisogna trascurare che queste non sono assolutamente l’unica attrattiva locale.

Il Santuario

TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di una coppia con alle spalle il rpomontorio con il Santuario di S.Maria dell'isola
Terrazza panoramica del centro storico con vista promontorio

Distogliendo lo sguardo dalle onde turchesi la prima immagine ad attrarre la nostra attenzione è il Santuario di Santa Maria dell’Isola, sorge su un altro piccolo promontorio di fronte al centro storico di Tropea che vi si affaccia con le sue terrazze panoramiche. Il Santuario è il simbolo di Tropea, la sua immagine più famosa e rappresentativa. Uno scatto da cartolina!

OPS, ma che dico! Ma sì lo so non si dice più così… è un modo di dire un po’ “old fashion”, oggi è di moda definirlo “lo spot più instagrammabile di Tropea”, ma che posso farci io resto una nostalgica stimatrice delle foto stampate e della scrittura a mano.

TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di una coppia con spiaggia e mare di Tropea alle spalle
Vista dal Santuario di Santa Maria dell’Isola

Se arrivate dalla litoranea potete lasciare l’auto nel parcheggio sottostante e salire la scalinata a piedi, sembra ripida, ma raggiungere la cima è molto più veloce di quanto appaia. Per la vista panoramica e fare qualche scatto non è necessario acquistare il biglietto, che serve invece per visitare il giardino botanico annesso al Santuario.

Le grotte e la spiaggia

Ai piedi del promontorio potete addentrarvi a visitare le grotte sul mare e magari fermarvi qui ad ammirare il turchese delle sue acque, in questa cornice particolarissima. C’è una piccola spiaggia e l’accesso è molto semplice anche per fare il bagno, ma vi avverto, essendo una piccola baia appartata e molto romantica, è anche presa d’assalto nei periodi di alta stagione.

A sinistra dell’ingresso si va verso la spiaggia “A Linguata”, qui troverete uno stabilimento balneare ed un bar sulla spiaggia gestito da personale giovane e simpatico, per una pausa pranzo senza pretese, ma decisamente saporita! Attenzione alla ‘Nduja che è usata decisamente in quantità industriale… per palati “ignifughi”, io ho una buona tolleranza al piccante, ma qui il panino con la ‘nduja mi ha messa ko.

TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di un panino con nduja e cipolle di Tropea

Oltre il promontorio sulle destra invece si va in direzione della famosa spiaggia della Rotonda o spiaggia delle Roccette. La spiaggia libera di Tropea è proprio di fronte al centro storico quindi è tutto facilmente raggiungibile. Per salire nel borgo a piedi ci sono le scalinate.

TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di scogli spiaggia e mare di Tropea

Cultura culinaria

Vi ho citato la ‘nduja… Come non menzionare la cultura culinaria locale?!

TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di cipolle di Tropea

In vacanza a Tropea i prodotti tipici da assaggiare sono molti, alcuni sono praticamente imprescindibili: dalla Cipolla di Tropea; al Pecorino del Monte Poro (che proprio il 6 luglio 2020 ha ottenuto la Dop dalla UE), alla ‘Nduja del vicinissimo comune di Spilinga, questi prodotti locali rientrano tra le eccellenze del nostro paese, per i golosi di dolce poi ci sono i caratteristici biscotti al bergamotto.

Nel borgo storico, come immaginerete, ci sono molti negozietti che vendono queste specialità locali, adatte come souvenir da regalare o da acquistare come gustoso ricordo del viaggio in vista della partenza.

Io personalmente ho scelto di andare ad acquistare le eccellenze culinarie direttamente dai loro produttori, visitando lo stabilimento in cui si trovano il caseificio Monteporo ed il salumificio dei fratelli Pugliese, si trovano l’uno accanto all’altro sulla provinciale a Spilinga. I proprietari sono due fratelli gemelli che per divergenze inconciliabili hanno deciso di dividere le loro strade specializzandosi lavorativamente: uno nella produzione casearia del pecorino di Monte Poro e l’altro nella produzione della famosa ‘Nduja di Spilinga.

Il Nasocchio di Tropea

Parlando dei souvenir tipici di Tropea, beh sappiate che ce n’è uno molto particolare e non è da mangiare…

TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di un vicolo del centro storico

Gironzolando tra i caratteristici vicoli del centro storico della cittadina, mi sono imbattuta in negozietti di artigianato locale, dove ho fatto la conoscenza di un “personaggio” decisamente particolare, un tale di nome Nasocchio, lo conoscete? È un tipo decisamente buffo con il suo nasone… è un altro dei simboli di Tropea e della sua tradizione culturale.

Una storia molto interessante la sua, nata dalla fusione di influenze antiche Nordiche, Romane e persino Greche.

Nasocchio, come avrete intuito, è una maschera ed è realizzata in terracotta, ha un aspetto strano, deforme, ma non è spaventosa, sembra più una caricatura. 

TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di alcuni Nasocchi prodotti artigianalmente

Il naso lungo e gli occhi sporgenti ricordano l’elfo domestico delle leggende nordiche, ma in una versione trasformata, tutta calabrese. Questo spirito folletto, secondo la credenza popolare, si diverte a fare piccole marachelle, a mettere in disordine la casa di nascosto, quando sa di non essere visto.

E’ audace, indiscreto, capriccioso, scherzoso, ma amorevole: aiuta i buoni e i poveri portando soldi e fortuna. La leggenda racconta che preferisca fermarsi dove ci sono “sette famiglie e sette focolari”. 

La sua maschera veniva usata come elemento scaramantico, propiziatorio o (come sempre più spesso accade oggi) semplicemente decorativo, all’interno delle case, oppure attaccata direttamente sul portone principale come battente. Si trova un po’ ovunque. 

La sua funzione originaria è stata spesso associata anche a quella degli antichi Lares Familiares ossia le figure romane che rappresentavano gli spiriti protettori degli antenati defunti che vegliavano sulle rispettive famiglie (anche definiti “Dei del focolare”).

Una terza associazione lega Nasocchio alle maschere apotropaiche.

Le Maschere Apotropaiche

Sapete cosa sono le maschere apotropaiche? Sono delle maschere in grado di spaventare gli spiriti del male facendoli fuggire. Apotropaico è un aggettivo che deriva dal greco e significa proprio “che serve ad allontanare” un influsso maligno. Per questo motivo il loro aspetto è tipicamente spaventoso.

Si usavano solitamente per adornare i templi, gli architravi di porte e finestre e le chiavi di volta di archi di accesso alle città.

La tradizione di utilizzare rappresentazioni artistiche di vario genere (mostri, creature leggendarie, ecc.) a scopo scaramantico, è antichissima e risale alle prime Grandi Civiltà del mondo. 

Per avere un’idea ecco alcuni esempi di creature apotropaiche antiche: i Lamassu, il Grifone, le tre Gorgoni.

I Lamassu, raffigurati come mostri alati dal corpo di toro o leone e dalla testa di uomo, erano divinità protrettici rappresentate sotto forma di sculture da posizionare all’ingresso delle città e dei palazzi, spesso in coppia. Il volto di solito aveva le sembianze del regnante e simboleggiava la saggezza dell’uomo combinata alla forza dell’animale, (il corpo di leone o di toro). Le ali invece simboleggiavano gli aspetti celestiali. 

Il leggendario Grifone, rappresentato con il corpo di un animale terrestre (ad esempio leone) e la testa di uccello (ad esempio aquila), nella tradizione greca aveva anche la funzione di proteggere il re sul trono, i luoghi sacri ed i tesori, spaventando gli spiriti maligni.

Le tre Gorgoni: Medusa, Steno ed Euriale della mitologia greca, figlie della divinità primordiale Forco e del mostro marino Ceto, erano tre sorelle accomunate dall’aspetto mostruoso con serpenti al posto dei capelli. Medusa, unica mortale e custode degli Inferi è proprio uno dei soggetti più utilizzati nella creazione di maschere apotropaiche proprio per il suo aspetto spaventoso e per la sua capacità di pietrificare coloro che ne incrociavano lo sguardo.

Le maschere raffiguranti veri e propri mostri spesso cornuti, con la bocca aperta e la lingua di fuori in espressione di sfida e derisione, appartengono invece ad una iconografia più moderna, legata alla figura del diavolo e riconducibile quindi alla religione cristiana.

Le ceramiche di Seminara

A queste maschere apotropaiche si ispirano le famose ceramiche di Seminara molto apprezzate a livello internazionale per le loro splendide decorazioni eseguite da esperti ceramisti calabresi.

Se volete raggiungere il comune di Seminara da Tropea impiegherete circa un’ora, si trova in provincia di Reggio Calabria, può essere una tappa intermedia andando verso l’incantevole Scilla (altra perla calabrese da non perdere).

Queste creazioni rivestono un ruolo molto importante nella cultura calabrese, secondo la tradizione popolare, specialmente quelle con le corna lunghe, la bocca aperta e la lingua di fuori, sono efficacissimi amuleti contro l’invidia, il male ed il malocchio tanto temuto in passato. Un passato nemmeno troppo lontano perché legato ad una credenza popolare sopravvissuta fino ai nostri bisnonni. 

La tradizione di utilizzare le maschere apotropaiche ha viaggiato nei millenni, legandosi a retaggi tramandati di generazione in generazione.

Per i calabresi era prassi circondarsi di numerosi simboli scaramantici, ferro di cavallo posizionato a corna, scope inchiodate, corna di bue, immancabili peperoncini, ma ormai il progresso ha permesso di abbandonare questi riti così radicati non solo localmente, ma in tutto il Mezzogiorno in generale.

Il valore artistico delle ceramiche di Seminara è frutto della dedizione e delle abilità artistiche e manuali degli artigiani che le realizzano e oggi si scelgono sempre più per il loro valore e sempre meno per la loro funzione originaria. Le credenze scaramantiche sono sempre meno diffuse nel nostro paese. Rappresentano un patrimonio importante della storia, della cultura e delle tradizioni. 

Nel borgo di Tropea, rinomato tra i must see per conoscere la tradizione culturale calabrese c’è il negozio di artigianato “Le creazioni artistiche il Faro” con un’esposizione di presepi animati di propria produzione e maschere.

A me Tropea è rimasta nel cuore e tornerò sicuramente a nuotare tra le sue acque trasparenti meravigliose, a perdermi tra i suoi caratteristici vicoli e gustarmi un’ottima apericena con un bel tagliere di specialità locali… ho già l’acquolina in bocca!

TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di un tagliere con prodotti calabresi
TROPEA-curiosità-e-tradizioni foto di una piazzetta in centro storico

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Daiana Natalini
Travelblogger per passione, inguaribile sognatrice innamorata dei viaggi da sempre… Questo è il mio blog per avventurarci insieme tra le strade del mondo. Leggi qui se vuoi saperne di più.
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