
Natale nel mondo: le 10 tradizioni più bizzarre
Il Natale nel mondo si festeggia a molte latitudini, in Paesi lontanissimi e molto diversi tra loro, è una delle festività più note e diffuse a livello internazionale. Abbiamo curiosato finora tra alcune affascinanti tradizioni natalizie del nord Europa, ma il Natale non è una prerogativa esclusivamente europea!
In giro per il mondo, questo magico periodo dell’anno, si celebra nei modi più vari e alcune tradizioni locali sono davvero molto particolari. Dai banani di Natale dell’India, alle sculture di ravanelli messicani, a Babbo Natale in costume sulle spiagge australiane, dove in questo periodo siamo in estate ed il Natale si festeggia all’aperto, con sfilate notturne cariche di fascino (si passeggia a lume di candela intonando canti tradizionali)… insomma ce n’è per tutti i gusti, io ho selezionato le 10 tradizioni natalizie, secondo me, più bizzarre e divertenti!
Voliamo in…
VENEZUELA
A Caracas, prima di andare a dormire la sera della Vigilia, i bambini si legano all’estremità dell’alluce una corda, lasciando l’altra estremità fuori dalla finestra della loro camera da letto. Già l’idea fa sorridere, ma la parte divertente arriva il giorno dopo. Le strade vengono chiuse al traffico durante la notte in attesa che una moltitudine di persone invada le vie della città sui pattini a rotelle, li usano persino per andare in chiesa alla messa di Natale e passando tirano le corde che vedono appese alle finestre.
SPAGNA, CATALOGNA
Il presepe catalano prevede la presenza di una statuetta curiosa: il caganer, un uomo accovacciato che… fa la cacca! In realtà questo personaggio sta solo “fertilizzando la terra” ed è di buon auspicio per l’anno venturo, ma non è tutto qui anzi.

I bambini catalani vanno matti per il Caga Tio, letteralmente tradotto come “Lo zio che fa la cacca”. Il Caga Tio si chiama ufficialmente “Tìo de Nadal” (Zio di Natale) ed è un piccolo ceppo di legno sorridente con tanto di cappello rosso natalizio che “espelle” regali dalla parte posteriore.
E’ un tronchetto mitologico che viene allestito fin dall’8 dicembre disegnandogli naso, occhi e bocca; viene coperto con un mantello perché “non prenda freddo”. Sotto il mantello i genitori nasconderanno, nei giorni successivi, dei sacchetti di dolcetti, pronto per la Vigilia di Natale quando, tradizionalmente i bimbi lo colpiranno a bastonate perché produca dolcetti. Il “simpatico pestaggio” è un momento di puro divertimento per i più piccoli e avviene cantando questa simpatica canzoncina:
Caga tió (caca ceppo)
ametlles i torró (mandorle e torroni)
no caguis arangades (non cacare aringhe)
que són massa salades (che sono molto salate)
caga torrons (caca torroni)
que són més bons (che sono più buoni)
Caga tió (caca ceppo)
ametlles i torró (mandorle e torroni)
si no vols cagar (se non vuoi cacare)
et donaré un cop de bastó (ti darò un colpo di bastone)Caga tió!
Esistono anche altre versioni di questa canzoncina che si canta soprattutto in Catalogna, ma anche in Aragona. Il giorno di Natale il tronchetto viene bruciato.
E’ una tradizione di origine contadina precristiana legata ai riti benauguranti del solstizio d’inverno.
UCRAINA
In Ucraina l’addobbo più importante da mettere sull’albero di Natale è decisamente inusuale… altro che scintillanti ornamenti, i protagonisti sono ragni e ragnatele artificiali. Ma come mai? Tutto nasce da una leggenda legata al folklore locale…
C’era una volta una povera donna che non poteva permettersi di decorare l’albero di Natale.
La mattina del 25 dicembre, i suoi figli si svegliarono con le lacrime agli occhi e la tristezza nel cuore nel vedere il loro povero albero ricoperto di ragnatele, ma quando le prime luci toccarono i fili, questi si trasformarono in oro e argento.
Ecco perché si ritiene che vedere una ragnatela la mattina di Natale porti fortuna.
Da questa credenza nasce la tradizione ucraina di nascondere un ragno e una ragnatela finti nelle decorazioni dell’albero di Natale: il primo che li trova, verrà premiato con un anno di buona sorte.

REPUBBLICA CECA
Nella Repubblica Ceca, altra tappa del nostro viaggio di Natale nel mondo, per i single esiste una particolare tradizione natalizia usata per prevedere se l’anno successivo porterà con sé l’amore.
Basterà mettersi con le spalle alla porta nel giorno di Natale e gettare una scarpa dietro le spalle. Se la scarpa atterrerà con la punta rivolta verso la porta… complimenti, matrimonio in vista!
Per tutti poi vale un piccolo portafortuna: le squame di pesce! Sotto i piatti della cena di Natale si mettono squame di pesce come augurio di ricchezza, c’è chi consiglia di portarle poi tutto l’anno nel portafoglio.
GIAPPONE
A proposito di innamorati in Giappone dove il cristianesimo costituisce una religione decisamente minoritaria, in realtà questi sono comunque giorni di festa, perché è la festa degli Innamorati!
Ma la particolare tradizione riguardante questo angolo di mondo è un’altra… e qui è stata dettata dalla pubblicità. Niente antiche leggende in questo caso, è grazie ad una campagna pubblicitaria del 1974, se ancora oggi, la sera della vigilia di Natale, molti giapponesi prendono d’assalto i negozi della nota catena KFC per mangiare pollo fritto seguendo quanto suggeriva lo slogan: “Kentucky For Christmas” (una storpiatura risultata decisamente efficace della sigla KFC che in realtà significa Kentucky Fried Chicken ossia “Pollo fritto del Kentucky”).
Infine, è tradizione, in Giappone, per le minoranze cristiane, inviare biglietti di Natale bianchi a parenti e amici: quelli rossi assoluti protagonisti nelle scelte occidentali, al contrario, sono da evitare perché il rosso è il colore degli annunci funebri.
GROENLANDIA
Restiamo in tema di menù insoliti per il cenone natalizio… Beh la Groenlandia in tema di piatti tipici bizzarri è difficile da battere! Ci sono due piatti decisamente particolari nel menù: il Mattak è una prelibatezza a base di pelle di balena cruda servita con grasso, mentre il Kiviak è una pietanza a base di uccelli marini, chiamati Auk, stufati in pelli di foca e lasciati a fermentare per mesi!
ISLANDA
Anche l’Islanda entra di diritto nella Top 10 delle tradizioni di Natale nel Mondo più strane grazie al Jólakötturinn anche conosciuto come gatto di Yule. Lo Yule, come abbiamo scoperto facendo conoscenza con la capra Yule è la festa pagana del solstizio d’inverno, antenata dell’attuale Natale nei Paesi nordici (se ti fossi perso l’articolo lo trovi a questo link).
Il Jólakötturinn è un enorme gattone nero, dal temperamento famelico, con lucidi baffi bianchi e gli occhi che brillano come carboni ardenti, la sua lunga coda gli permette salti spaventosi. Si aggira tra i paesi d’Islanda durante la notte della Vigilia. È una figura inquietante, che va a caccia non di topi, ma di esseri umani! Le sue vittime sono cambiate nel corso dei secoli, ma sono soprattutto bambini con una caratteristica in comune: non sono riusciti a procurarsi, in regalo, un capo di abbigliamento nuovo da indossare a Natale, nemmeno un paio di calzini!
Ecco perché tradizionalmente sotto l’albero i bambini islandesi trovano sempre anche dei vestiti nuovi. I grandi invece si regalano libri, pile di libri sotto l’Albero!
Questa usanza di donare libri ha un nome Jólabókaflóð, letteralmente alluvione di libri per Natale, e trova le sue radici nella Seconda Guerra Mondiale, quando le leggi imponevano rigide restrizioni sull’importazione di molti beni, tranne sulla carta.
L’Islanda è rinomata come una nazione di grandi lettori e scrittori, il romanziere Solvi Bjorn Siggurdsson ha dichiarato: «Siamo una nazione di cantastorie. Quando è buio e fa freddo, non ci rimane altro da fare se non scrivere.»
GUATEMALA
In Guatemala è tradizione spazzare fuori dalla propria casa prima di Natale: ogni quartiere allestisce una grande pila di sporcizia e sulla sua sommità viene riprodotta l’effigie del diavolo. Poi per Natale si dà fuoco a tutto! Eliminando simbolicamente tutto ciò che c’è di sporco e malvagio nella propria vita.
RUSSIA
In Russia per Natale si mangia il Kutya, un tipico porridge delle feste.
Viene posto al centro del tavolo e tutta la famiglia si serve dallo stesso piatto, come simbolo di unione (usanza comune al cous cous). Ma c’è di più… tradizione vuole che un po’ di questa pietanza venga LANCIATA SUL SOFFITTO! Sì sì proprio così, perché più ve ne resta attaccata, più successo porterà l’anno a venire.
IRLANDA
In alcune località dell’Irlanda, durante le feste di Natale, per la precisione il 26 dicembre, si organizza: la “Wren Boys Procession” cioè una processione in costume legata alla “Caccia allo Scricciolo”.

Una volta questo uccellino veniva cacciato ed ucciso veramente, oggi invece si organizza una messa in scena durante la quale si da la caccia ad un finto scricciolo che viene poi posizionato sulla sommità di un palo decorato. Uomini mascherati lo portano poi in giro per la città offrendo intrattenimento accompagnati da musica celtica.
Il motivo di questa usanza? La leggenda sul martirio di Santo Stefano.
Si narra che l’apostolo si fosse nascosto dietro un cespuglio per sfuggire ai persecutori, quando uno scricciolo, volando via dal cespuglio, attirò la loro attenzione facendolo scoprire.
Tutta colpa dell’uccellino! Da questa storia deriva tutto l’accanimento sul piccolo volatile.
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