
India la Festa delle luci
Tra fiori, dolci e candele, le vie dell’India si illuminano di colori oggi, nonostante il timore che quest’anno l’affollamento di persone possa scatenare un’altra ondata di contagi di Coronavirus nel Paese, in India si è scelto di non rinunciare a questa giornata.
Cos’è la Festa delle luci, Diwali?
Questa festività commemora la fine dei 14 anni di esilio di Rama dalla città di Ayodhya e il suo ritorno a casa, la storia è tratta dal grande poema epico induista Rāmāyaṇa.
Per l’occasione le persone illuminarono festosamente le proprie abitazioni con file di lampade a olio, un’iniziativa ricordata e ripetuta tradizionalmente ogni anno.
In questa data si venera anche la dea Lakshmi, dea dell’abbondanza, della luce, della saggezza e del destino, ma anche di fortuna, bellezza e fertilità.
Si tratta probabilmente della festa induista più conosciuta e segna l’inizio del nuovo anno hindu.
Come si celebra
È ‘la festa delle luci’ un evento davvero suggestivo per l’atmosfera meravigliosa creata dall’effetto luminoso delle tantissime candele visibili in città, con tanto di spettacolo pirotecnico ad illuminare il buio del cielo notturno.

Per l’occasione le case vengono pulite, disegni multicolori e composizioni floreali ornano gli ingressi. Tradizionalmente si creano delle decorazioni a terra, chiamate kolam o rangoli, con intorno lumini o piccole lucerne (diya). Si tratta di lampade ad olio, composte da un recipiente d’argilla con uno o più stoppini che assorbono il combustibile liquido alimentando la fiamma. Erano molto diffuse nell’antichità, mentre in Occidente il loro uso oggi è praticamente scomparso, in Paesi come l’India soprattutto in questa occasione se ne vedono moltissimi pezzi spesso in fogge di notevole interesse artistico e storico.
Le luci vengono accese anche in onore della venuta di Laksmi sulla terra, come per rischiararle il cammino e rendere ogni casa, ogni villaggio, ogni capanna sparsa nella foresta, accogliente e visibile per la visita della divinità portatrice di prosperità.
Quelle stesse luci simboleggiano poi la vittoria di Rama sul demone Ravana, il Bene e lo Splendore dell’India che sconfiggono il Male e l’Oscurità.
In questi giorni, di mattina molto presto, gli indù si lavano, si cospargono il corpo di olio e indossano, così puliti e profumati, vestiti nuovi. I più fortunati fanno il bagno nel fiume Gange in segno di purificazione.

È una festa ricca di calore e vivacità, che riempie l’atmosfera di speranza, felicità e dolcezza con il tradizionale scambio di dolci tipici, ma anche di regali.
E’ diffusa l’usanza di scambiarsi indumenti, come i sari (gli abiti tradizionali delle donne) dai colori vivaci; i datori di lavoro, regalano vestiti ai propri dipendenti; i commercianti ne approfittano per iniziare nuovi libri contabili e pregano Laksmi per il successo e la prosperità della loro attività.
Ognuno dimentica gli antichi rancori, scegliendo la gentilezza. Le vibrazioni positive emanate dagli animi delle persone si percepiscono nell’aria con una potenza e contagiosità tale da cambiare, anche solo per qualche giorno, il cuore delle persone.
Si festeggiano l’amicizia e l’amore fraterno.
Il Diwali o Dipavali è una ricorrenza che coinvolge profondamente la comunità induista, in Asia e in tutto il mondo.
Splendido il famoso tempio d’oro di Amristar, a Bombay, dove migliaia di lucine vengono accese sugli scalini del tempio. Tutti i maestosi templi del sud dell’India, come il Grande Tempio di Tanjore, o quelli di Tiruvannamalai e Madurai, scintillano di luci.
In un Paese multireligioso e multietnico come l’India, questa è una di quelle festività che hanno il potere di avvicinare e unire milioni di persone appartenenti a tradizioni religiose differenti, tra cui quella induista, sikh e jaina.

Una festa molto popolare quindi, apprezzata anche dai non hindu per l’atmosfera molto suggestiva, mistica, che avvolge le città.
Immaginate una notte senza luna con migliaia di lucerne, disposte in lunghe file sulle terrazze, sui davanzali e davanti alle soglie delle case, ma anche affidate alla corrente dell’acqua dei fiumi… magia!
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