
Il Giorno del Ringraziamento
Negli Stati Uniti d’America il “Thanksgiving Day” si festeggia ogni quarto giovedì di novembre.
È una festa di origine cristiana e contadina nata secoli fa per esprimere gratitudine a Dio per i raccolti annuali.

Ancora oggi, nonostante si sia evoluta molto, ha un forte significato simbolico per gli americani: ringraziare la vita!
Dire semplicemente GRAZIE, per tutto ciò che si ha di bello: che sia la salute, la famiglia, gli amici, una casa e i beni materiali necessari a condurre la vita serena e dignitosa che si desidera.
Il significato è analogo alla celebrazione del giorno del ringraziamento che ogni secondo lunedì di ottobre si festeggia in Canada.
Il Thanksgiving day è una ricorrenza che resta portatrice di un messaggio assolutamente positivo quindi, nonostante sia stata strumentalizzata sotto l’influenza del consumismo dilagante, con il conseguente allontanamento da quella forte connotazione religiosa da cui ha tratto origine e nonostante anche le critiche mosse ai festeggiamenti da coloro che li considerano irrispettosi verso i nativi americani.
Per capire meglio questa festività, tra approvazioni e dissensi, è importante sapere com’è nata.
Origine
L’origine delle celebrazioni del Ringraziamento viene fatta risalire ad episodi differenti, ma la tesi più accreditata la fissa al 1621.
A dare il via a questa tradizione furono i primi coloni del Nord America. Nessuno sa con certezza il giorno in cui si tenne il primo festeggiamento, ma gli storici ritengono che la giornata sia stata probabilmente celebrata tra settembre e novembre.
I Padri Pellegrini si riunirono a Plymouth, nel Massachusetts, per ringraziare il Signore del loro primo raccolto nel Nuovo Mondo ed invitarono 90 nativi americani Wampanoag a banchettare con loro, il merito di quei prodotti era anche loro.

I Padri Pellegrini erano approdati nel continente sulla Mayflower nell’inverno del 1620, dopo avere attraversato l’oceano Atlantico. Avevano portato con sé alcuni semi da piantare e dovevano adattarsi a vivere in luoghi a loro sconosciuti. Impararono come sopravvivere proprio grazie ai nativi americani, da cui appresero quali fossero i semi più adatti a quella terra e gli animali giusti da allevare. Il raccolto abbondante del primo anno, principalmente composto da mais e zucche e la prospera attività di allevamento di tacchini, furono considerati segnali di buon auspicio.

Nel 1789 George Washington, il primo presidente USA, dichiarò questa giornata festa nazionale. Una consuetudine istituzionalizzata nel 1863 grazie al presidente Abraham Lincoln, che nel mezzo della Guerra di Secessione fissò la data attuale, poi riconfermata nel 1941 dal presidente Roosevelt.

Pare che a convincere Lincoln sia stata la giornalista Sarah Josepha Hal. La donna era convinta che istituzionalizzare questa cerimonia avrebbe rafforzato lo spirito di unione del paese, salvandolo da quella Guerra di Secessione che era in atto.
Una festività che trasmette un messaggio positivo e unisce il popolo americano, eppure non mancano le critiche… perché?
Perché essendo una celebrazione nata dai primi coloni è inevitabilmente legata al ricordo delle disumane stragi compiute, per loro mano, sui nativi americani durante la successiva conquista del continente.
Come si festeggia il Giorno del Ringraziamento
Tradizionalmente si organizzano numerosi eventi:
- La Parata di Macy’s a Manhattan, New York
- La National Thanksgiving Turkey Presentation, ovvero la cerimonia in cui il Presidente degli Stati Uniti grazia due tacchini (il primo a farlo fu John Fitzgerald Kennedy) a Washington.

I più piccoli in Italia conoscono l’usanza del cosiddetto T-day, dove T sta per Turkey=tacchino grazie al film “Tacchini in Fuga”. Gli allevatori mandano alla Casa Bianca uno dei loro tacchini e il presidente, alcuni giorni prima del Giorno del Ringraziamento, decide quali sono i due da graziare. |
- La parata sulla Main Street di Disneyland a Los Angeles (aperta proprio da uno dei due tacchini salvati dal Presidente, trasportato con un volo in prima classe).
A tavola
In Europa il RINGRAZIAMENTO è conosciuto grazie al Cinema, alla letteratura e alla televisione. Nei film e telefilm di importazione viene rappresentato con l’immagine di una famiglia in preghiera attorno a un tavolo su cui troneggia un tacchino gigante.
Tradizione vuole che la cena venga sempre organizzata a casa, mai al ristorante, con familiari e amici.
Il tacchino effettivamente è la portata principale e in ogni famiglia viene cucinato secondo la propria ricetta “segreta”, accompagnato da salsa gravy, puré di patate, patate dolci, salsa di mirtilli, verdure e torta di zucca.

IL TACCHINO, suo malgrado protagonista della festa, è americano.

La storia dei tacchini risale agli Aztechi, che lo allevavano in America ben prima dell’arrivo dei coloni. Furono loro ad offrire dei tacchini in dono agli spagnoli che poi li importarono in Europa dove si diffusero.
In breve tempo la presenza nel vecchio continente divenne così consueta da far dimenticare a tutti la sua provenienza. Ironicamente, l’americanissimo tacchino è stato poi “reimportato” più di un secolo dopo sulle coste del Massachusetts dai Padri Pellegrini inglesi che hanno dato inizio al suo consumo intensivo.
L’osso dei desideri
Alla fine del cena del Ringraziamento si celebra la singolare tradizione della rottura delle ossa del tacchino: spezzarne uno sembrerebbe portare fortuna. Chi lo rompe può esprimere i propri desideri.
L’origine di questa tradizione ha radici lontane, è associata ai Romani, agli Etruschi e ai Britannici che credevano tutti nelle capacità divinatorie degli uccelli.
Football

Il Thanksgiving day è anche una giornata dedicata allo sport. Questa tradizione nasce nel 1934, quando il proprietario dei Detroit Lions per promuovere il football nella sua città, convinse la Nbc a trasmettere una partita in tv. Da allora è diventata tradizione guardare una partita di football americano il giorno del Ringraziamento.
Dal Giorno del Ringraziamento al Black Friday
Il Black Friday cade sempre il 4° venerdì di novembre, giorno successivo al Thanksgiving, ed è nato su iniziativa di alcuni commercianti che hanno pensato di proporre ai propri clienti dei prezzi ribassati, in modo da incentivarli a dare avvio agli acquisti di Natale.
Tra favorevoli e contrari
Tra le varie fazioni, io sono sempre stata una sostenitrice di questa festività e sarei favorevole anche alla sua diffusione in Italia.
Nonostante comprenda l’associazione fatta dai contestatori della festa con la colonizzazione, credo anche che il significato del RINGRAZIAMENTO sia positivo e formativo.
Gli effetti devastanti della colonizzazione sui nativi americani non sono opinabili, quello che è stato fatto a quelle popolazioni e che peraltro si continua a fare (le tribù incontattate di cui ho parlato sono solo uno degli esempi) è vergognoso e disumano, ma credo che sia un argomento diverso, non legato al significato invece positivo del Giorno del Ringraziamento che non è la festa della conquista del continente americano, ma una festa in cui si ringrazia per ciò che di bello la vita ci ha regalato.
Un gesto semplice, ma importante per rendere ogni persona più consapevole e ottimista.
Chi più chi meno, ognuno ha qualcosa di bello per cui ringraziare anche fosse soltanto la propria vita, perché già quella è un dono prezioso. Dovremmo ricordarlo ogni giorno, ma per molte persone farlo almeno una volta all’anno, dire semplicemente GRAZIE, sarebbe già un gesto importante che non può che avere risvolti positivi.
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