
I Wodaabe e il Guérewol: rituali, sesso e bellezza
Ti presento i Wodaabe‼
Sono una subetnia dei Fulani che vive in Africa, si dedicano alla pastorizia nomade quindi si spostano con il loro bestiame vivendo in capanne di rami, ma cercando di individuare un’area geografica in cui collocarli…si concentrano soprattutto nello Stato del Niger.
Sono conosciuti dalle altre tribù anche con il soprannome dispregiativo Bororo che significa “pastori in stracci”.
In realtà però, nonostante siano effettivamente dei pastori vestiti di stracci, tengono tantissimo al loro aspetto. Scopriamo insieme qualcosa di più su questa subetnia: dall’importanza della bellezza nella loro cultura, ai rituali di corteggiamento (il Guérewol), al loro rapporto con il sesso nelle relazioni di coppia.
I Wodaabe e la bellezza
I Wodaabe ritengono la bellezza un dono divino e questo la rende un elemento centrale e caratterizzante della loro cultura, di conseguenza la cura di sé ha un ruolo di primo piano nella routine quotidiana.
I canoni estetici sono definiti in maniera precisa, l’ideale riconosciuto, è sempre strettamente legato all’epoca e alla situazione culturale, economica e sociale di un popolo. Le caratteristiche fisiche che rendono questi uomini più desiderabili sono: il bianco degli occhi, la linea dritta del naso, il colore candido dei denti, l’altezza, i capelli lunghi e spessi.
Gli uomini Wodaabe utilizzano il trucco in modo sapiente per enfatizzare il più possibile questi loro tratti:

- eyeliner agli occhi per sottolineare il contrasto con il bianco della sclera;
- argilla rossa o gialla sul viso con linee che evidenzino la simmetria del naso;
- colore nero sulle labbra per far risaltare il candore dei denti;
- le penne di struzzo bianche tra i capelli rasati all’attaccatura della fronte per apparire ancora più alti;
- le trecce sulle lunghezze per dare spessore.
Eh sì hai capito bene, gli uomini Wodaabe si truccano e dedicano molto tempo a questa pratica.
Non sembra poi una novità se si pensa che molte culture in giro per il mondo ricorrono al trucco, ma a differenza di molti altri uomini che lo fanno in particolari occasioni a carattere bellico o religioso, per gli uomini Wodaabe la motivazione è puramente estetica.
Il Guérewol
Il Guérewol è un famoso rituale di corteggiamento dei Wodaabe che li ha resi noti nel mondo.
Si tiene ogni anno in autunno ed è un vero e proprio concorso di bellezza in cui i maschi si mettono in mostra di fronte ad una giuria esclusivamente femminile che elegge l’uomo più bello.
La gara è suddivisa in varie fasi, la più spettacolare si chiama Yakee ed è dedicata a balli e canti.
Gli uomini si preparano con ore di trucco, si danno il profumo e si adornano con i loro gioielli di conchiglie, mostrano tutto il loro sex appeal ruotando gli occhi ed esibendo i denti di una bianchezza splendente. Nei balli ci si muove intrecciando le braccia e sollevandosi e abbassandosi sulle dita dei piedi. Una danza su musiche caratterizzate da canti accompagnati da campanelle con il battere delle mani e dei piedi.
Suoni ripetitivi quasi ipnotici. Si danza per ore passando da una prima fase più dolce ad una seconda più energica basata su volteggi e rotear di spade che sottolineano le capacità belliche dei pretendenti.
Per prepararsi a sopportare lo sforzo fisico richiesto, i partecipanti bevono una bevanda a base di latte fermentato, che dà loro l’energia, ma con possibili effetti allucinogeni.
Seguono altre fasi di gara tra cui le corse di cammelli tra i corteggiatori.
Il rituale Guérewol è diventato negli anni un’attrazione turistica che richiama curiosi da tutto il mondo, si organizzano viaggi specifici per assistervi e reportage dello spettacolo sono stati pubblicati su varie riviste, tra cui niente meno che “National Geographic“.
I partecipanti si contendono le attenzioni di giovani belle donne e vincere il concorso dà grande lustro.
Il premio? Una notte d’amore con una delle giurate (le donne più belle che compongono la giuria) e la possibilità che quella notte si trasformi in un’unione per la vita.
I Wodaabe ed il sesso
Per ogni essere vivente il rituale di accoppiamento si basa sul mostrare il meglio di se stessi di fronte all’oggetto del proprio desiderio a cui spetta la decisione finale.

Nella cultura Wodaabe in ambito sessuale è la femmina a scegliere il proprio uomo. Per questo nonostante anche le donne si trucchino e tengano al loro aspetto, la loro routine, l’impegno che vi dedicano, sembra niente al confronto dei maschi che devono far di tutto per attrarle a sé.
Studiosi hanno sottolineato come la routine di bellezza per i Wodaabe sia una pratica quotidiana, gli uomini non escono neppure dalle capanne al mattino per andare dalle proprie mandrie, senza prima essersi sistemati il viso di fronte ad un seppur piccolo specchio.
Ho letto un articolo della Dott.ssa Kate Lister, della Leeds Trinity University, scrittrice e storica del sesso, parlava proprio del rituale Guérewol e dei Wodaabe.
Nella cultura Wodaabe gli uomini particolarmente belli si definiscono ‘kayeejo naawdo’, traducibile come “uomo che ferisce” così belli da far male a guardarli…e non solo, perché sono uomini che feriscono anche la sensibilità delle donne che avranno a fianco. Sacrificio necessario per avere un partner così desiderato. Perché?
La Dottoressa Lister studiando il loro approccio con il sesso, l’amore e il matrimonio sottilinea come la cultura Wodaabe (sebbene preveda molti tabù e doveri legati ad esempio all’igiene, al cibo e al sesso) non si basi sulla monogamia.
Il primo matrimonio viene solitamente organizzato dalle famiglie e si contrae in giovane età, ma visto che la monogamia non è prevista, non c’è nessuna vergogna né motivo di nascondere relazioni extraconiugali, anzi l’avere molte relazioni sessuali è indice di desiderabilità e bellezza.
Un/a solo/a marito/moglie (alla volta), ma tutti gli amanti che si vogliono, ecco perché ho scritto che avere un partner molto bello “ferisce”.
Nella cultura Wodaabe avere un partner molto bello è un onore che regala il raggiungimento di un certo status, ma la gelosia è umanamente sempre in agguato, quindi si deve essere preparati al rovescio della medaglia. Anche tra i Wodaabe c’è chi è più soggetto a crisi e chi meno.
Riflessioni…
In effetti se ci fai caso il tempo dedicato alla cura di sé è inversamente proporzionale al ruolo ricoperto nelle relazioni tra i partner. Mi spiego…
Gli uomini Wodaabe dedicano molto più tempo a truccarsi e rendersi desiderabili perché sono le donne a sceglierli. Anni fa da noi le donne impiegavano una vita a farsi più belle per apparire più perfette possibile agli occhi dei loro uomini perché era l’uomo a guidare il corteggiamento, a scegliere la propria donna, a chiederle di ballare ecc. Oggi i ruoli (almeno da questo punto di vista) sono più equilibrati, la donna sempre più spesso sceglie attivamente il proprio partner e i maschi spendono proporzionalmente sempre più tempo nella cura del proprio aspetto. Parentesi dovuta quella sopra perché al di fuori di questo e pochi altri ambiti la parità è ben lontana, ma questo è un altro discorso.
Le cerimonie tradizionali ed i riti africani sono molto affascinanti, ma la loro importanza va ben oltre gli aspetti puramente estetici o dettati dalla semplice curiosità che nutriamo verso tutto ciò che per noi è distante e sconosciuto, sono fondamentali mezzi per mantenere vive le culture delle varie etnie, le loro storie e peculiarità, si tramandano nel tempo di generazione in generazione. Conoscere le tradizioni di un popolo racconta molto di più di quanto si creda su di loro e spesso anche su noi stessi.
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