
Fioritura dei ciliegi in Giappone e Hana Matsuri
Aprile è un mese meraviglioso per visitare il Giappone, ideale per apprezzarlo in tutta la sua magia. I suoi paesaggi, i giardini, ogni scorcio si fa ancor più romantico, incorniciato dai colori pastello dei ciliegi in fiore. È tempo di fioritura e la fama di tanta bellezza è conosciuta a livello internazionale, non a caso è uno dei periodi di maggior affluenza turistica, i prezzi salgono trattandosi di altissima stagione qui. Budget permettendo, aprile è assolutamente da prendere in considerazione, anche per assistere ad un altro evento: l’Hana Matsuri.
Oggi voglio raccontarvi qualcosa in più, non solo a proposito dell’Hanami – la millenaria tradizione di ammirare la fioritura, ma anche di questa ricorrenza importante e meno nota legata al Giappone.
Così seduti su un divano, ad una scrivania o ovunque siate adesso, partiamo per questo “viaggio” verso un Paese molto lontano.
Hana Matsuri – 8 APRILE
Nell’arcipelago nipponico l’8 aprile è una data particolare, si festeggia il Kanbutsue conosciuto principalmente con il nome Hana Matsuri. Ne avete mai sentito parlare?
Sono due nomi dai significati diversi, ma usati per indicare uno stesso evento molto suggestivo, in questo giorno si celebra la nascita del Buddha. È una delle feste più importanti del calendario buddista, in tutto il mondo.

La data del compleanno di Buddha è basata sul calendario lunisolare e su quello buddista, per questo la ricorrenza non viene festeggiata ovunque e sempre nello stesso giorno, varia a seconda della posizione geografica e dei calendari locali nelle varie culture. In Giappone, invece, si è celebrata seguendo il calendario lunare fino al 1837, ma da allora, con l’adozione del calendario Gregoriano (utilizzato anche da noi) è stata fissata per l’8 aprile.
In questa data si organizzano numerose cerimonie, processioni e la tradizionale realizzazione di piccoli templi decorati con bellissimi fiori che simboleggiano il giardino di Lumbini dove è nato Siddharta Gautama. All’interno di ognuno viene installata una statuetta del Buddha che i fedeli bagnano con una bevanda sacra, l’amacha, un tè dolce ottenuto lasciando in infusione foglie di ortensia in acqua bollente. Da qui il nome della festa Kanbutsue che significa “lavare l’immagine del Buddha“.
Il nome più noto, invece, Hana Matsuri significa “festa dei fiori” infatti ricorre nel periodo della famosissima fioritura dei ciliegi in Giappone, proprio questi fiori sono tra i protagonisti delle decorazioni della festa: dalle offerte al Buddha, alle processioni, a tutte le esibizioni legate alla cultura tradizionale nipponica organizzate in questo giorno. Molte prevedono la partecipazione di bambini vestiti con costumi storici tradizionali giapponesi. Avete mai visto bambini vestiti con il kimono?
Sui kimoni e la loro tradizione ci sarebbe molto da scrivere, lo farò in un’altra occasione, adesso che è tempo di fioritura di ciliegi in Giappone concentriamoci su questo.
Hanami
La fioritura dei ciliegi nell’Impero del Sol Levante è un evento attesissimo sia dai giapponesi che dai tanti turisti che arrivano appositamente in primavera per assistere a questo spettacolo.
I sakura “fiori di ciliegio” colorano città e villaggi di tutte le sfumature dal bianco al rosa pallido al fuxia, creando scene davvero suggestive. I colori ovviamente dipendono dalla varietà dei fiori, i più diffusi sono i Somei Yoshino (dal nome del villaggio in cui furono piantati per la prima volta), tra i più belli invece gli yaezakura e shidarezakura che fioriscono a cascate.

La fioritura rappresenta una festa millenaria molto scenografica durante la quale è usanza tradizionale stendere un telo, rigorosamente di colore azzurro, sotto un albero in fiore, ammirarne i colori e attendere la caduta dei sakura, facendo pic nic sui prati e bevendo sake insieme a parenti e amici. La caduta dei fiori di ciliegio non è solo uno spettacolo meraviglioso da osservare, racchiude anche una simbologia che va oltre la bellezza.
I ciliegi fioriscono e sfioriscono in pochi giorni per questo rappresentano il ciclo della vita, la sua fragilità, tutto è destinato a finire è vero, ma non è una tradizione malinconica, è anche un modo per ricordarsi sempre di assaporare ogni istante. Il concetto di “Carpe diem” a cui noi spesso ricorriamo citando le famose parole del poeta latino Orazio.
Hanami significa proprio “guardare i fiori” di ciliegio.
Festeggiare la fioritura e la rinascita, ogni anno in primavera, è un rito antichissimo, ricco di fascino e simbolismo che ha plasmato la cultura nipponica e rappresenta lo spirito e l’identità del suo popolo.
Anticamente in primavera si lasciavano offerte votive ai piedi dei ciliegi come buon auspicio per la prosperità e i raccolti abbondanti. Si pensava che la fioritura indicasse il momento migliore per la semina del riso. Per questo la fioritura dei ciliegi è considerata segno premonitore di ricchezza legata a proficui raccolti di riso.
Il sakura è anche il simbolo che rappresenta le qualità dei Samurai, ossia onestà, coraggio, lealtà e purezza.

La fioritura in generale avviene dalla seconda metà di marzo a metà aprile, alcuni anni fino agli inizi di maggio. I giapponesi però, noti per essere un popolo organizzatissimo, conoscono in anticipo tutte le date della fioritura dei ciliegi, in qualsiasi parte del loro Paese. Sembra incredibile ma è così, quindi prima di partire per godervi lo spettacolo dei sakura al meglio, vi consiglio di dare un’occhiata alle mappe create ogni anno con tutte le date della fioritura in Giappone. Si basano sui dati climatici del Japan Meteorological Corporation e vi consentono di crearvi un itinerario dettagliato in modo da ritrovarvi sempre sotto un’emozionante pioggia di petali rosa.
Lo spettacolo degli alberi fioriti non si esaurisce al calar del sole: per esaltare la magia dello yozakura, “fiori della notte”, a Tokyo, ad esempio, vengono predisposte particolari illuminazioni che creano scenari da fiaba.
Ecco alcuni luoghi suggestivi per ammirare la fioritura dei ciliegi in Giappone
• A Osaka
Il posto migliore è l’Expo ’70 Park.
• A Tokyo
Shinjuku Gyoen National Garden
uno dei parchi più grandi e belli di Tokyo con ampi prati verdi, alberi secolari e laghetti.
Showa Kinen Park
In questo parco ci sono più di millecinquecento alberi di ciliegio e numerosi altri fiori, tra cui i tulipani che sbocciano proprio a metà aprile.
Nakameguro
Lungo il fiume Meguro, i ciliegi creano un gioco di luci straordinario, a fine fioritura i petali caduti nell’acqua dipingono il fiume di rosa, uno spettacolo davvero indimenticabile.
Chidori-ga-fuchi
Uno dei luoghi più visitati. Qui si può godere della fioritura sia a terra, sia noleggiando una barca lungo il canale che circonda il palazzo imperiale.
Sumida Park
Il parco più amato dai giapponesi e qui a primavera si riuniscono migliaia di turisti.
Sempre in questo periodo da non perdere a Tokyo c’è il Sakura Festival di Nihombashi dedicato all’arte, alla musica e alla tradizionale cultura culinaria giapponese (da metà marzo a metà aprile).
A Jissou Temple, nella città di Shizuoka a sud-ovest di Tokyo, si trova l’albero di ciliegio più grande, Jindai Zakura, ha circa 2000 anni e un tronco di quasi 14 metri.
• A Hiroshima
Peace Memorial Park
La leggenda
Ai fiori di ciliegio è legata una bellissima leggenda giapponese che risale a centinaia di anni fa.
Si narra esistesse un bosco dove la guerra non aveva toccato nulla, c’erano alberi, profumi e animali. Nessun guerriero osava entrarci per rovinare la natura. Proprio qui c’era un albero che non fioriva mai e sembrava morto. In realtà non lo era, ma era molto triste e solitario perché non poteva mai godere della bellezza dei colori dei fiori. Gli animali per paura non si avvicinavano, l’erba attorno non cresceva.
Un giorno, la fata dei boschi vedendo tanta solitudine si commosse, si avvicinò a lui e disse che avrebbe lanciato un incantesimo che sarebbe durato 20 anni. Durante questo lasso di tempo, l’albero avrebbe provato quello che prova il cuore umano. Forse così si sarebbe emozionato e avrebbe trovato la fioritura.
La fata gli disse che si sarebbe potuto trasformare in essere umano e poi di nuovo in pianta, ma se finiti i 20 anni non fosse riuscito a diventare vitale, sarebbe morto per sempre.
L’albero si trasformò in umano, ma all’inizio trovò solo odio e guerra. Per questo tornava spesso ad essere una pianta, fino a quando da uomo, camminando vide una bellissima ragazza. Era Sakura che si mostrò gentile: parlarono a lungo condividendo sogni e speranze.Quando Sakura gli chiese quale era il suo nome, all’albero venne in mente una sola parola: “Yohiro”, che significa speranza. Tra i due nacque una profonda amicizia e in breve tempo sbocciò l’amore. Un giorno Yohiro confessò a Sakura tutto il suo amore e la sua vera natura. Sakura rimase impressionata e restò in silenzio. Il tempo era passato e la scadenza dei 20 anni stava per avvicinarsi.
Yohiro, che tornò ad assumere le sembianze di un albero, si sentiva molto triste.
Ma Sakura confessò all’albero tutto il suo amore. Fu allora che apparve nuovamente la fata e chiese a Sakura di scegliere: rimanere umana o fondersi con Yohiro sotto forma di albero.
Lei pensò all’odio e alla guerra che imperversavano tra gli uomini e decise di fondersi con Yohiro. Diventarono una cosa sola e come per miracolo, l’alberò fiorì. La parola Sakura significa “fiore di ciliegio”. Oggi il loro amore fiorisce in Giappone.
Sakura è ancora usato come nome femminile.
Un’ultima dritta, forse anche una piccolissima consolazione. Non tutti sanno che è possibile avere un piccolo assaggio dell’atmosfera fiabesca che regala la fioritura dei sakura anche in Italia. Qui ogni anno la ricorrenza della fioritura viene festeggiata da tante persone al laghetto dell’Eur a Roma, dove è stata creata la ‘Passeggiata del Giappone‘ con migliaia di alberi di ciliegio donati dal primo ministro Nobusuke Kishi durante la sua visita ufficiale in Italia nel 1959.
☞A Roma per una passeggiare al Laghetto dell’EUR: prendete la metro B e scendete a Eur Palasport o Eur Fermi.
Rimandendo in tema fioriture in Giappone, nel caso ti fosse sfuggito, ti consiglio di leggere anche: Hokkaido ed il Festival di Shibazakura
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