Danze tradizionali nel mondo: 5ª tappa – America del Nord

Danze tradizionali nel mondo: Collage fotografico di balli tradizionali nordamericani

Danze tradizionali nel mondo

5ª tappa – America del Nord

Tempo di lettura: 7 minuti

Le danze con origini nordamericane più famose sono quelle che si sono diffuse anche altrove nel mondo.
Pensando alle grandi praterie e ai paesaggi da film western degli Stati dell’Ovest, ad esempio, i primi balli che mi vengono in mente sono quelli country che hanno riscosso grande successo anche oltre i confini americani, ma c’è uno stile diventato ancora più internazionale che è nato proprio in Nord America ed è l’Hip Hop.

Prima di approfondire questi due balli così diversi però, facciamo un passo indietro.
Prima della scoperta dell’America, i Nativi americani, quindi le popolazioni indigene, scandivano attraverso il canto ed il ballo ogni evento importante della loro vita quotidiana basti pensare ai rituali religiosi, ritmati da tamburi, campane, sonagli, flauti e zufoli.
La musica primitiva si basava, come un po’ ovunque nel mondo, sull’uso predominante delle percussioni ed era funzionale alla danza, in più sottolineava uno stretto rapporto con la magia ed i suoi riti.

Comunemente, questi balli indiani erano tenuti in una grande struttura o in un campo aperto attorno a un fuoco.
Oltre alle danze pubbliche, c’erano anche danze private e semi-pubbliche per la guarigione, la preghiera, l’iniziazione, la narrazione e il corteggiamento.
La danza continua ad essere una parte importante della cultura dei nativi americani. Ne esistono a centinaia, specifiche a livello regionale o tribale e i cantanti, di solito, si esibiscono nelle loro lingue native. A seconda della danza, a volte i visitatori vengono ammessi ad assistere, mentre in altri casi, le cerimonie rimangono private.

Alla cultura musicale e sciamanica dei Nativi appartengono balli come: la danza del serpente (noto rituale Hopi in cui gli artisti danzano con serpenti vivi in bocca, generalmente serpenti a sonagli) la danza del cigno, dell’aquila, la danza Winnebago per i cervi, la danza della schiera dei guerrieri ‘cani pazzi’, la danza femminile con gli scialli, la danza maschile con le piume, la danza della pioggia, del sole…e così via.

Tutte le altre danze del Nord America sono nate successivamente e sotto le influenze europee dei colonizzatori.
I balli tradizionali spagnoli, inglesi, francesi e irlandesi (ma successivamente anche la cultura africana, diffusa con il commercio triangolare e la tratta degli schiavi, che portò moltissimi africani in America) si fusero tra loro dando origine a nuovi stili di musica e danza ancora oggi in continua evoluzione.

COUNTRY

Il country nasce proprio dall’influenza europea, dal fascino dei balli folk dei paesi di origine dei coloni, primi fra tutti Gran Bretagna e Irlanda, balli fatti propri dai cow boys del ‘selvaggio’ ovest americano, che hanno reso famoso il country con il suo stile divertente, semplice ed energico.

Negli anni Venti, nelle grandi città dell’Est e del Sud degli Stati Uniti, la musica del momento era il jazz: da New Orleans a Chicago a New York, gente come Louis Armstrong, Duke Ellington e Sidney Bechet, stava mettendo le basi per uno dei generi musicali più importanti del secolo, nato come forma di espressione artistica profondamente popolare e destinato a diventare la musica “colta” per eccellenza dei decenni successivi.

Nello stesso periodo, nell’ovest degli STATI UNITI, stava nascendo proprio il country, un genere completamente diverso, ma con molti tratti in comune, a partire dalle sue radici povere.
Il country rappresenta forse la musica e la danza considerata “la più americana di tutte”.
Mentre musicalmente il jazz e il blues mescolano la cultura europea con quella africana però, il country ha sempre mantenuto la sua connotazione europea con influenze anche dalla cultura religiosa evangelica.

La sua affermazione stilistica avviene con musicisti del calibro di Ralph Peer e Jimmie Rodgers (quest’ultimo soprannominato “il padre del country”).
Successivamente con l’arrivo della radio e del cinema diventò sempre più popolare, e la danza country venne conosciuta soprattutto grazie ai film western.
Passi semplici, abbigliamento informale, movimenti di gruppo, musica tipica del ‘far west’. E’ la formula del ballo country western, che riscuote sempre più successo nel mondo.

Quando si parla di questa danza tradizionale, si fa riferimento soprattutto alla cosiddetta ‘LINE DANCE’, ballo in formazione nel quale un gruppo danza su una o più linee (“lines” in inglese USA, “rows” in inglese UK) eseguendo gli stessi passi. I ballerini di line dance non sono in contatto fisico gli uni con gli altri, al massimo possono tenersi le mani in qualche coreografia; è una delle caratteristiche che accomuna i vari tipi di line dance: quelli tradizionali con due file di ballerini che si fronteggiano e poi si incrociano (Contra Dance), oppure quelli in cerchio.

Il gruppo che balla può anche essere costituito da una sola linea, ma di solito la formazione tipica è con diverse file parallele di ballerini che si muovono in sincrono.

La line dance country western si distingue proprio per questa assenza di contatto fisico, forse originata dal fatto che nel ‘selvaggio West’ capitava spesso che a ballare fossero solo uomini, magari sudati e sporchi reduci di una lunga cavalcata, ma con la voglia di divertirsi. Saltavano in pista senza togliersi nemmeno cappello, pistole e speroni.La pratica di indossare gli stivali con gli speroni ha influenzato altri dettagli caratteristici di questo stile, perchè obbligava i cow boys a tenere i piedi ben distanziati. Dopo le lunghe ore in sella ed il lavoro faticoso, il cowboy voleva divertirsi senza pensare troppo ad imparare passi di danza complicati o ad accompagnare una dama sulla pista da ballo.

Ecco la Line dance in un ballo country estratto dal remake 2011 di “Footloose”, uno dei musical più famosi di tutti i tempi. Il film originale del 1984 lanciò Kevin Bacon, un cult intramontabile.

Venivano organizzati balli nei fienili e, per evitare il caos in pista quando poche persone conoscevano i passi da eseguire, nacque una figura che divenne presto leggendaria: “the caller”, che aveva il compito di guidare il gruppo nell’esecuzione dei movimenti. Così, lavorando sui passi delle quadriglie e dei balli tradizionali folk, venne creato un ibrido decisamente più alla portata di tutti rispetto alle danze tradizionali da cui derivava.

Ciò che rende più o meno impegnative le coreografie country sono i ‘COUNT’ (che corrispondono ai battiti della musica); più è alto il numero dei “count” più diventa difficile coordinarsi aggiungendo movimenti di braccia e mani a quelli dei piedi, ma anche più energia si spende perché il ritmo del ballo sale.

Poche danze danno una sensazione di divertimento come quelle country western (oggi ballate indistintamente sia da uomini che da donne in sincro), forse per il loro aspetto informale e socializzante che non necessita di particolari abilità e per il suono accattivante delle sue musiche retró che ricordano scene di vecchi film.

HIP HOP

Foto di un ragazzo che balla la breakdance

Nato negli STATI UNITI, l’hip hop rappresenta una fusione multiculturale e multietnica ancora più ampia. Deriva infatti dalla cultura afroamericana, dalla danza brasiliana (Capoeira) e anche dalle arti marziali (Thai chi, Kung fu), dai ritmi provenienti da tutte le etnie che sono confluite negli Stati Uniti nel secolo scorso.
L’origine delle prime tecniche risale alla fine degli anni Sessanta, si tratta di una “danza di strada” dei ghetti newyorkesi dove i Dj propongono ritmi su cui chiunque può ballare liberamente; da qui nasce, il cosiddetto, Free Style, un incontro-scontro, di ballo, reso famoso dalla Breakdance.

Gli elementi fondamentali della cultura Hip-Hop sono quattro: il Mc, ovvero colui che rappa; il Dj, colui che crea le basi facendo mixaggi; la Aerosol Art, cioé l’arte del disegno con le bombolette e, infine, i Breaker, cioè i ballerini.
Questa danza, che appartiene ad una vera e propria cultura ed è uno stile di vita, si è evoluta nel corso degli anni dividendosi in due periodi: Old School e New School.

La prima si evolve negli anni Settanta e Ottanta, periodo in cui la breakdance ne diventa il simbolo. Gli Street Dancer si esibiscono per le strade in passi liberi; nei ghetti, le bande trasferiscono la loro rivalità nella danza cercando di creare spettacoli affascinanti per essere considerati i migliori. Le bande si evolvono in Crew che collaborano ad un progetto artistico e culturale, un gruppo di ballo.

Il secondo periodo, invece, nasce da un’evoluzione avvenuta verso la fine degli anni Ottanta quando l’attenzione si sposta non più sulla competizione o sulla sfida, ma sul Flavour, cioè l’atteggiamento e la qualità dei movimenti cercando di inglobare nuovi stili, tra cui il Locking e il Popping provenienti dalla West Coast, soprattutto dalla zona di Los Angeles.
L’Hip-Hop nasce per dare libero sfogo a tutto quello che si ha dentro: rabbia, ma anche allegria e, soprattutto, creatività!

Conoscere la sua storia è importante per capire come l’hip hop sia una danza libera e liberatoria. Ognuno può interpretarla per trovare uno stile proprio assolutamente personale e riconoscibile, in più porta con sé un importante insegnamento. Gli street dancer invece di ottenere il rispetto attraverso la violenza, hanno iniziato a guadagnarlo sfidandosi nella danza Free Style, ricercando il consenso degli altri dimostravano la propria superiorità, di essere migliori.
Quelli che prima si combattevano con la violenza ora si sfidavano con passi di danza all’interno di cerchi disegnati sull’asfalto, prendendosi in giro a vicenda.

La sfida divenne il cuore della danza Hip Hop; consentiva di sfogare la violenza dei giovani delle gang in modo creativo senza far del male a nessuno.
Contava lo style, non doveva essere insegnato: era un modo di esprimersi strettamente soggettivo e relativo alle proprie capacità psico-fisiche e motivazionali.
Il Free Style era ed è l’esteriorizzazione della propria personalità e delle proprie idee ed emozioni attraverso movimenti del corpo. Non c’è una mancanza totale di regole, ma l’interpretazione soggettiva e originale delle regole stesse è una componente molto importante di questa danza.

Non tutti ne conoscono la storia, ma l’hip hop non è solo una danza ed uno stile di vita alternativo, ma è una cultura che attraverso la danza ha avuto (e ha tutt’oggi) un’utilità sociale, come spesso accade per l’arte.


Tutte le tappe:
1ª tappa – Africa e Medioriente
2ª tappa – Asia
3ª tappa – Oceania
4ª tappa – America Centro-meridionale
5ª tappa sei qui!


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Daiana Natalini
Travelblogger per passione, inguaribile sognatrice innamorata dei viaggi da sempre… Questo è il mio blog per avventurarci insieme tra le strade del mondo. Leggi qui se vuoi saperne di più.
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