
Cartagena de Indias tra colori, arte e mare
«Vedrai, a Cartagena ogni cosa è diversa. Questa solitudine senza tristezza, questo oceano incessante, questa immensa sensazione di essere arrivato»
Il Premio Nobel Gabriel Garcia Marquez.
Restiamo in Colombia, dopo la natura verdeggiante, rilassante e misteriosa della Laguna di Guatavita, spingiamoci a conoscere l’anima di Cartagena de Indias e la sua cultura attraverso la Città Vecchia e il quartiere Getsemani.
La Città Vecchia
Cartagena è un’esplosione di colori in ogni suo angolo: patii e balconate in legno fiorite; pareti dipinte con tonalità sgargianti; palazzi coloniali; murales socialmente impegnati, arte e cultura; boutique, ristorantini e locali da cui risuona una musica che, ad ogni ora, invade le strade acciottolate e le piazze… coinvolgenti balli mix di salsa e cumbia.
Cartagena è calore e colore, ti avvolge e coinvolge con quella gioia di vivere tipica delle località caraibiche.
Sì perché l’anima di questo luogo è più vicina a quella dei Caraibi che a quella di Bogotà.

Può apparire una meta turistica banale, assolata e gaudente nella sua perenne estate, snobbata dal viaggiatore come “troppo da cartolina”, ma non lo è.
Certo è la città più turistica e visitata di tutta la Colombia, con il suo centro storico perfettamente conservato, l’affascinante atmosfera coloniale, le imponenti fortificazioni… ma oltre all’apparenza c’è anche molta sostanza, una ricca storia ed una grande vivacità culturale.
Fondata nel 1533 la città, insieme a la Habana (che ricorda molto) e San Juan de Puerto Rico, è stata una dei tre porti più importanti delle Indie occidentali. Da qui partivano le ricchezze che raggiungevano la Spagna e con cui venivano finanziate le imprese di conquista. Per la sua importanza strategica e per il valore dei beni che passavano per le sue vie ed il porto, Cartagena era tenuta costantemente sotto attacco da corsari, per proteggerla, intorno alla città venne costruita la più grande muraglia e fortificazione d’America.
Cartagena fu la prima città della Colombia a dichiarare la sua completa indipendenza nel 1811. Venne dichiarata Patrimonio Nazionale della Colombia dal 1959 ed il suo centro storico è divenuto Patrimonio Storico e Culturale dell’Umanità Unesco dal 1984.
La città vecchia, con le sue strette viuzze, conserva ancora intatto il fascino e l’incanto del periodo coloniale, ma per vedere anche oltre quella patina quasi perfetta in superficie, basta iniziare a perdersi un po’ lasciando da parte le tabelle di marcia del turista e gironzolare senza fretta sulle mura possenti che circondano il centro storico, per spingersi anche appena oltre, verso un altro affascinante e caratteristico quartiere, quello di Getsemani con le sue vie considerate delle vere e proprie gallerie d’arte all’aria aperta.
Il quartiere Getsemani

La Street Art è protagonista in questo dedalo di strade in cui troverete probabilmente la “vera” anima di Cartagena, quella meno perfetta, con qualche crepa e scrostatura in più, ma genuinamente caraibico-coloniale.
Il quartiere Getsemani, era la parte povera del centro storico, e nei suoi coloratissimi murales si legge la storia del barrío e delle persone che lo abitano, orgogliose della loro identità ibrida, nata e arricchitasi dall’incrocio di etnie portatrici di culture diverse: indios, neri di origine africana e bianchi di origine europea.
Mare caraibico
Come se non bastasse Cartagena de Indias si affaccia su una delle più suggestive baie del Sud America, punteggiata di isolette e lagune, con spiagge tropicali di straordinaria bellezza e un mare caraibico. In barca è possibile raggiungere facilmente l’isola di Barù con le sue spiagge bianche e le palme, ma anche le isolette del Rosario, famose per le loro barriere coralline.
L’arcipelago del Rosario, noto come ISLAS del ROSARIO, si trova a 46km a sud-ovest di Cartagena, è composto da 27 piccole isole coralline e lo si può raggiungere in barca in poco più di un’ora attraversando la baia. Ci sono anche molti tour organizzati.
L’intera area (20 ettari) dal 1977 è Parco Nazionale “Corales del Rosario”.
Isla Grande e Isla del Rosario sono le più grandi e hanno lagune interne con foreste di mangrovie visitabili in kayak.
Ci sono poi diverse isole private con strutture che danno la possibilità (per i più facoltosi) di noleggiare l’intera isola e trascorrere giorni di puro relax con tutta la privacy che un’isola privata può offrire, un sogno che può diventare realtà in questo angolo paradisiaco di mondo. Le opzioni sono diverse, ma per noleggiare un’isola intera la cifra si aggira sui 7500-8000€ a settimana.
Qualche esempio?
- Isla Periquito, oltre alla struttura principale, ha anche una piccola grotta adibita a sala da pranzo esterna, un bungalow sull’acqua turchese con spiaggetta di sabbia bianca e la possibilità di fare snorkeling da riva con la bassa marea.
- Isla Bonaire con il suo splendido soggiorno in cui dondolarsi su amache vista mare, ha una Cabana padronale e 3 bungalow indipendenti, ricorda più un resort delle Hawaii
- Isla Rosa, più piccola, ma con 4 camere e 4 bagni, è in perfetto stile colombiano, coloratissima (rosa shocking) con un patio vista mare arredato da divanetti bianchi e cuscini colorati (oltre alle immancabili amache).
Trovate le immagini più suggestive della piccola Isla Rosa anche sulla sua pagina FB dedicata… eccone alcune.
Ci sono anche opzioni più economiche, basta dare un’occhiata sul web, ad esempio su Airbnb.
Note a cui prestare attenzione
- La fama della Colombia non è molto rassicurante, ma Cartagena nello specifico non è assolutamente più pericolosa di molte altre città in giro per l’Europa e il mondo, basta ovviamente usare le stesse dovute attenzioni e precauzioni.
- I venditori ambulanti possono essere piuttosto insistenti, ma se vi infastidiscono un “No quiero nada” (“Non voglio niente” in spagnolo) normalmente è sufficiente a farli desistere.
- Attenzione al cambio valuta.
(Vale sempre, a me è capitato di essere truffata a Cuba ad esempio, quindi parlo per esperienza personale: sbagliando si impara). Capita di essere derubati durante il cambio perché questi operatori sono abili a far sparire le banconote sotto il banco per poi dire al turista che aveva contato male. Così il malcapitato deve tirar fuori di tasca altri soldi oppure al cambio gliene vengono restituiti meno di quelli dovuti. Capita che i conti non tornino insomma (e non a favore dei turisti), quindi contate sempre le banconote davanti all’interlocutore finché avete i soldi ancora in mano.
Ecco un po’ di foto di questa incantevole località.
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