
Il “caffè sospeso”, la tradizione napoletana nel mondo
Il “caffè sospeso” è un’abitudine solidale che appartiene alla tradizione napoletana, scopriamo insieme le sue origini e la sua diffusione. ☕
Cos’è e com’è nato questo gesto?
Molto probabilmente sai già in cosa consiste, sia per intuizione, sia perché se ne parla spesso…
Ogni cliente di un bar può offrire un “caffè sospeso” semplicemente pagando, oltre alla propria consumazione, un caffè in più, donando una tazzina di espresso a beneficio di uno sconosciuto.
In questo modo, quando una persona bisognosa entra nel bar può chiedere se c’è un caffè sospeso: in caso affermativo, riceve la consumazione offerta in precedenza.
Un gesto solidale divenuto tradizione che è nato proprio da una crisi, in un periodo molto buio della nostra storia…
Il caffè a Napoli è un’istituzione, non è solo una bevanda, è il simbolo dell’approccio tipicamente partenopeo alla vita, è un momento di piacere, un pretesto alla socializzazione, racchiude in sé un modo di essere che è parte integrante della cultura locale.
Ci sono molte leggende legate all’arrivo del caffè in città. Certo è che già agli inizi del 19esimo secolo i primi caffettieri ambulanti andavano in giro per le strade con due grossi recipienti (uno contenente il caffè, l’altro il latte). Li riconoscevi da lontano, non passavano certo inosservati urlando alla folla nei vicoli e nelle piazze per attirare clienti desiderosi di consumare ‘na tazzulella ‘e cafè fumante. Queste figure, ormai, sono scomparse, ma non dimenticate, data la loro importanza nella cultura napoletana.
L’usanza del “caffè sospeso” iniziò un po’ più tardi, durante la Seconda Guerra Mondiale, quando, in tempi molto difficili, la gente che ne aveva possibilità era solita pagare due tazze di caffè: una per sé ed una da regalare.

Il “caffè sospeso” oggi
Dopo una fase di declino, il caffè sospeso oggi da importante tradizione napoletana è tornato ad essere una pratica diffusa, non solo a Napoli e provincia, ma anche in Italia e nel resto del mondo, ad esempio in alcuni bar di Bulgaria, Irlanda, Spagna, Francia, Belgio, Grecia, Russia, Finlandia, giunta fino al Canada e all’Argentina.
In Argentina legandosi alle tradizioni alimentari locali, ha dato vita ad un altro uso, quello dell’empanada pendiente.
Nel 2010, il Caffè Gambrinus, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni di attività, ha voluto riprendere questo gesto di gentilezza e riportare alla luce un’abitudine dalle radici piuttosto lontane, ma che non si è mai veramente persa, anzi è tornata prepotentemente a far parlare di sé anche grazie ad alcune onlus.
Il 10 dicembre 2011 è stata istituita persino la “Giornata del Caffè Sospeso“.
Il “Caffè sospeso” ha ispirato anche l’omonino film documentario del 2017 che è stato girato in Argentina, Italia e Stati Uniti.
Recentemente, con la nuova crisi in atto legata alla pandemia Covid-19 e le molte persone cadute in difficoltà economiche ancor più profonde, quel piccolo gesto è tornato a far parlare di sé, nella sua semplicità resta un modo per donare un momento di piacere a chi affronta una quotidianità fatta di sacrifici.
Anche lo scrittore e filosofo Luciano De Crescenzo, nel libro intitolato proprio “Il caffè sospeso” ha scritto:
“Quando qualcuno è felice a Napoli, paga due caffè: uno per se stesso, ed un altro per qualcuno altro. E’ come offrire un caffè al resto del mondo.”
Luciano De Crescenzo
Dal caffè sospeso al libro sospeso

Sulla scia di questa consolidata abitudine partenopea ne sono nate altre…
Nelle librerie, da anni ormai, esiste la stessa pratica basata sulla donazione di un libro ed è sempre più frequente. Un piccolo gesto importante, per diffondere cultura, regalare sogni anche a chi vive in realtà complicate.
Dai libri disegnati, alle favole per riempire di colori e fantasia le giornate dei più piccoli, fino ai grandi classici, ad ognuno la propria scelta.
Una splendida iniziativa, non credi?
Regalare un caffè, un sorriso o un libro sono piccoli gesti capaci di migliorare la giornata di molte persone. Del resto la solidarietà è fatta anche di tanti piccoli gesti e contributi.

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